Concerto di musica popolare – Mercoledì 25 settembre 2019 | ore 21.00 | Chiostro dei Servi di Santa Maria in Via

Appuntamento con il Coro del Lunedì
Mercoledì 25 settembre 2019 | ore 21.00

Chiostro dei Servi di Santa Maria in Via
Concerto di musica popolare organizzato per la presentazione
dei progetti di volontariato in carcere della
Fondazione “La sesta città di rifugio onlus”, tra i quali
il progetto “Conoscenza è libertà”.
La serata sarà presentata dal  cons. Donatella Cerè.
Il concerto è a ingresso libero.
Siete i benvenuti, Vi aspettiamo!

“Nulla è più nobile del canto.
Virtù salvatrice di umanità sempre più rara è il cantare.
Per questo quando un popolo canta c’è da sperare ancora.
E sarà perfino inutile disperare quando non si udiranno più canti.
Nulla fonda animi e caratteri quanto un coro, quando è un vero coro;
quanto sentirsi i componenti di un coro: allora l’appuntamento,
il ritrovarsi e il sentirsi presenza necessaria a cantare è come un convenire di innamorati.
Allora il sacrificio diventa spontaneamente gioia e stima per vivere”.(David Maria Turoldo)

Il Progetto Conoscenza è libertà è un progetto istituzionale che fa capo al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma e alla Scuola Forense di Roma ed ha lo scopo di promuovere la cultura giuridica all’interno del carcere. È costituito da un gruppo di avvocati che tengono settimanalmente lezioni di diritto agli studenti universitari della facoltà di giurisprudenza, sostenendoli con costanza nella preparazione degli esami e accompagnandoli nel percorso di studi sino al conseguimento della laurea. Il Progetto Conoscenza è libertà, attualmente composto da 15 avvocati volontari, ad oggi è attivo all’interno del Carcere Rebibbia Nuovo Complesso e Rebibbia Terza Casa, collabora con l’università Sapienza di Roma e con il Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria del Lazio, Abruzzo e Molise.

La Fondazione la Sesta Città di Rifugio onlus si ispira all’esperienza biblica e alla antica tradizione dell’Ordine dei Servi di Maria per dare accoglienza e protezione a quei detenuti che, pur nell’evidenza della colpa commessa, siano giunti ad una chiara ed inequivocabile presa di coscienza dei propri errori e che abbiano intrapreso un cammino di emancipazione dall’illegalità. Per compiere la propria missione la Fondazione ha attrezzato una casa dove vengono ospitati alcuni detenuti in misura alternativa al carcere, in espiazione della parte finale della pena, in detenzione domiciliare o in permesso premio. Ciò facilita la ricostruzione dei legami familiari e sociali in vista del reinserimento nella vita civile.

 

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